QUELLA VOLTA IN CUI MI HANNO QUASI UCCISO
Tutto ebbe inizio in uno di quei pomeriggi estivi dominati da afa e umidità. Quelle giornate in cui sudi anche stando fermo e ogni sforzo sembra più faticoso del normale. Camminavo a passo spedito in direzione del parchetto in cui tutti noi adolescenti andavamo a prender da fumare. Nella mano destra una sigaretta, nella sinistra una Heineken da 33 e la fronte imperlata di sudore. Insomma una scena normalissima, un adolescente che si reca a prendere del fumo per poi raggiungere i suoi amici e farsi due risate fumando tutti insieme qualche canna. Solo che quel giorno decisi di fare il passo più lungo della gamba. In mattinata a scuola, un mio compagno mi aveva regalato 50 euro falsi, dato che non aveva il coraggio di usarli. Erano fatti molto bene, quindi in maniera spavalda accettai e dissi che io ci sarei riuscito. Avevo optato per far la mossa da uno spacciatore, dato che non aveva la macchinetta per controllare e sicuro non avrebbe chiamato la polizia se si fosse accor...